Attualità

Gorillas abbandona l’Italia

Per lo più riportiamo notizie positive che riguardino il difficile mondo delle startup, ma per onore di cronaca non si possono tacere talvolta quelle decisamente più negative.
Rientra senz’altro in questa tipologia la recente decisione della startup tedesca Gorillas di abbandonare la nostra città e l’Italia, in cui offriva i suoi servizi di spesa a domicilio a Bergamo, Milano, Roma, Firenze ed ovviamente Torino.
Sono 540 i lavoratori, tra impiegati e fattorini dunque a ritrovarsi da un giorno all’altro senza impiego, ma come è potuto accadere?
Gorillas è una startup di grande successo all’estero eppure in Italia non è mai riuscita a raggiungere gli scopi prefissati, e lavorando con un sistema di app e dark store, non gli è stato possibile reggere una concorrenza ormai feroce in questo settore. Ha così deciso di concentrarsi sui 5 paesi da cui deriva il 90% del suo business, ovvero Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti (nella sola città di New York).
Tra i meriti di questa startup va ricordato che i fattorini non lavoravano a consegna, ma erano assunti con un regolare contratto da 8 euro l’ora, qualcosa su cui i suoi competitor dovrebbero riflettere, e su cui probabilmente sarà necessario intervenire con una nuova normativa nel prossimo futuro.
Forte disappunto per i licenziamenti è stato espresso dal sindacato che ha dichiarato:

“Questo comportamento è ritenuto da noi inaccettabile, considerando che la società si è collocata su un mercato in forte espansione. Per questo motivo, ci riserviamo di contestare tale decisione della startup con sede madre a Berlino, chiedendo formalmente un incontro presso l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma. Questo episodio ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori. Siamo certi che il Ministero del Lavoro si interesserà alla vicenda pertanto, nei prossimi giorni, chiederemo un incontro ufficiale al Ministro Orlando per affrontare l’incresciosa questione”.

Davide Cuneo