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Camilla Colucci, psicologia della Circular Economy

Camilla Colucci è un nome di cui sentiremo parlare per molto tempo. Entrata nella classifica Forbes dei cento italiani 2022 under 30 di Forbes, guadagnandosi la cover. Niente male per la Co-founder di Circularity, la piattaforma dei servizi per l’economia circolare: “Inserisci i tuoi scarti di produzione ad oggi gestiti come rifiuti e sottoprodotti e trova i migliori partner tra impianti di recupero, trasportatori e utilizzatori che possano prenderli in carico e inserirli in un nuovo ciclo produttivo”, come viene descritta l’azienda con venti dipendenti, quasi tutti donne.
“Circularity ti supporta lungo tutta la filiera nella creazione di circoli virtuosi in grado di generare un concreto vantaggio economico e ambientale per la tua azienda”. Camilla Colucci è nata a Napoli, cresciuta a Roma e lavora a Milano. Il padre è  industriale del settore del recupero dei materiali e delle energie rinnovabili. La madre è geologa. Camilla si laureata in psicologia e ha una grande passione: l’equitazione.  “Per me non è soltanto uno sport, ma la mia prima maestra di vita – racconta Colucci –  Ho iniziato ad andare a cavallo a nove anni e non ho più smesso. Ho conosciuto in quel mondo persone che tuttora ritengo le più importanti della mia vita”. Una passione che l’ha portata a domare Wanderlust Kampf, il suo cavallo e ha gareggiare a 11 anni a livello agonistico.
Circularity è nata nel 2018 “mentre ero seduta sul divano che parlavo con mio padre sulla possibilità di creare una piattaforma in grado di aiutare le aziende a riciclare i loro rifiuti. Un settore questo – spiega – che in Italia è ancora legato a passaggi di passaparola e fornitori decennali”. “In famiglia – aggiunge – abbiamo una forte cultura della sostenibilità ambientale, come viene dimostrato dalle professioni dei miei genitori”.
Circularity è la prima piattaforma tecnologica di collaborazione “peer to peer” che integra in un sistema completo tutti gli attori coinvolti nell’economia circolare per scambiare materiali da riutilizzare nei processi di produzione, tracciare e rendere trasparenti i flussi di materia. “L’obiettivo dell’azienda è quello di accompagnare le imprese nel processo di transizione verso modelli e processi di produzione e consumo circolari, per aiutarle a soddisfare il proprio bisogno di materie prime attraverso l’utilizzo efficiente di materiali di scarto di altre filiere”. Una sorta di Booking per i rifiuti in cui inserire produttori, impianti, trasportatori e utilizzatori finali. La piattaforma interviene su tutti i passaggi “L’azienda A si registra, qualifica i materiali legati al suo ciclo di produzione comunicandone la composizione chimico-fisica e il codice del rifiuto a cui sono associati. Poi la piattaforma, con una serie di algoritmi, trova i partner in grado di riciclare quei rifiuti e comunica quindi all’azienda i possibili match, con i trasportatori autorizzati a prendere in carico il rifiuto e gli impianti di destinazione utili per riciclare quel rifiuto. E poi, potenzialmente, con l’azienda B, che chiude il cerchio e riutilizza il materiale riciclato”.
“Abbiamo l’obiettivo di diventare punto di riferimento per l’economia circolare in Italia di qualunque categoria merceologica e crescere anche in ottica di tracciabilità dei flussi, sviluppando una blockchain”. “Ora stiamo lavorando sulla piattaforma 2.0, che renderà sempre più automatica la valutazione dell’impatto ambientale delle imprese e le aiuterà operativamente a ridurre questo impatto nel tempo, grazie al networking e alla collaborazione con i partner giusti”, conclude Camilla Colucci.

Andrea Doi