Attualità

Agrivia: dal campo alla tavola

Oggigiorno le questioni relative alla sostenibilità degli alimenti che consumiamo, da dove provengono, la loro qualità sono diventate decisamente più pressanti che in passato con un numero sempre maggiore di cittadini alla ricerca di un’alimentazione sana e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Proprio nel solco di questa nuova tendenza nazionale e globale nasce Agrivia che si pone come mission quella di portare frutta e verdura a basso impatto agli abitanti delle grandi città che spesso acquistano frutta proveniente dall’altro capo del mondo, accettando le inevitabili emissioni prodotte dallo spostamento. Se poi si considera che dall’attuale 54% è previsto che l’urbanizzazione raggiunga il 70% della popolazione secondo le Nazione Unite, risulta evidente come un ripensamento al nostro modo di approcciarci all’acquisto di cibo sia necessario. Ma la questione non è solo ambientale: tra gli altri danni che questo tipo di industria crea ci sono anche l’ovvio impoverimento di informazioni sul cibo acquistato, inevitabili con l’aumento delle distanze tra produttore e consumatore, e la grande difficoltà dei piccoli e medi imprenditori agricoli a restare nel solco delle grandi aziende che lavorano in sinergia con supermercati ed altre importanti catene di distribuzione.
L’esperienza di Agrivia si origina, infatti, nel 2021 proprio intervistando questi piccoli e medi produttori, alla ricerca di nuovi canali per vendere la loro merce. Dopo questa prima indagine i due fondatori Flavio Neirotti e Luca Battagliotti hanno dunque deciso di approfittare dei servizi dell’incubatore i3P del Politecnico di Torino, grazie al quale hanno potuto strutturare al meglio la loro startup ed ampliare l’organico. A partire dal 2022 poi è attivo il loro primo portale web www.agriviaweb.it che riunisce l’offerta di 9 piccoli agricoltori locali che producono in modo naturale e sostenibile i loro prodotti. L’iniziativa è stata un successo, con il mercato che ha dimostrato interesse per il loro servizio, ed ora punta pian piano ad espandersi anche oltre il territorio torinese.

Sarà tuttavia opportuno ora scoprire come funziona Agrivia più nel dettaglio e come intenda proporsi come un modello di distribuzione alternativo. Il segreto è la sua soluzione che combina informatica e logistica. Attraverso questi due elementi infatti si costituisce la “cellula Agrivia”, composta da una rete di produttori locali intorno alla città e un modello logistico innovativo, basato su piccoli magazzini parcellizzati. Questa particolare soluzione crea una supply chain cortissima, che risolve dunque i problemi di sostenibilità e qualità di frutta e verdura legati alla lunga filiera alimentare su cui attualmente viaggia la maggior parte del cibo che mangiano i consumatori delle grandi città. I vantaggi sono ovviamente il pieno controbilanciamento delle criticità affrontate prima: ortofrutta alla massima qualità perché raccolta a giusta maturazione dato che non deve fare un lungo viaggio, sicura per la salute poiché leggiamo il quaderno di campagna dei produttori, sostenibile perché si percorrono solo i Km dal campo alla tavola. Questo modello composto come una “cellula” può essere replicato di grande città in grande città mantenendo la medesima proposta di valore a bassi costi. Inoltre, cosa impossibile per i competitor, questo modello mantiene non solo la vicinanza del prodotto, ma anche la freschezza, consegnando merce raccolta appena 24 ore prima. E ancora per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale l’eventuale consegna casalinga (i prodotti possono essere ritirati anche presso dei depositi) avviene su tragitti relativamente brevi che i corrieri possono dunque percorrere in bicicletta. Quest’ultimo dato può sembrare trascurabile, ma il 41% delle emissioni prodotte per la distribuzione del prodotto avvengono proprio nel cosiddetto “ultimo miglio”, ovvero la consegna al cliente da un magazzino non lontano. Fornendo, infine, questo servizio alle aziende agricole, questi potranno concentrarsi esclusivamente sulla produzione, demandando il resto ad Agrivia, e ottimizzare ulteriormente il loro lavoro, utilizzando sempre meno elementi chimici. Dall’altra parte il consumatore potrà fare una spesa consapevole di chi e come ha prodotto ciò che mangerà e con la garanzia di aiutare una realtà limitrofa alla sua. Una win win che coinvolge ambo le parti e che permette di riconoscere a pieno titolo questa come una realtà felicemente innovativa, in grado, speriamo, di creare un circolo virtuoso che migliori sia il sistema di consumo che produttivo.

Se al momento sono coperte, come detto in precedenza, solo alcune parti del territorio torinese, l’obiettivo al momento è riuscire a servire tutto la conurbazione e giungere poi in altre città, prima tra tutte Milano. Non solo, per il 2023 è previsto l’arrivo di un’applicazione che renda più semplice ed immediato muoversi all’interno del sito ed acquistare; infine sono in arrivo anche alcune partnership per consegnare questa frutta ad asili nido e scuole materne particolarmente attente all’alimentazione dei loro alunni, dopo alcuni primi esperimenti di successo in questo ambito.

Davide Cuneo

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