Intervista

Builtdifferent – Welness a 360°

“Fino ad appena 10 anni fa sarebbe stato impensabile affidarsi ad un’intelligenza artificiale (AI) per scrivere la policy del proprio sito web. Iubenda (startup che si occupa per l’appunto di redigere privacy policy per siti web sfruttando un team di legali ed un AI) ha dimostrato il contrario, cioè che il futuro è proprio nella fusione tra il lavoro di AI e umano, ed il successo conseguito nel suo campo lo dimostra. È partendo da questo assunto che io ed il mio amico e socio Simone Signoretti abbiamo pensato che questo strumento incredibile, il quale oltretutto ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, possa essere applicato fruttuosamente anche ad altri ambiti, come il benessere fisico.”

In questo modo Stefano Tazio, il giovane co-fondatore e Chief Brand Officier di Builtdifferent, descrive la visione dietro questa giovanissima startup, tanto giovane da dover ancora ricevere il primo round di finanziamenti (notoriamente il più complesso da ottenere), ma non per questo meno promettente.
Ma qual è la storia dietro a questo progetto? Quali le sue caratteristiche ed orizzonti?
“Tutto ha inizio – prosegue Stefano – molti anni fa, infatti dentro questa startup si può dire sia in un certo qual modo racchiusa la storia di una discreta parte della mia vita. Nella mia adolescenza ho subito dei traumi piuttosto intensi in seguito a due incidenti stradali e la sofferenza fisica derivata da queste esperienze mi ha portato a maturare dopo la guarigione una nuova consapevolezza verso la ricerca del benessere fisico e del percepire questo benessere nel quotidiano. Da qui mi sono avvicinato non solo al mondo del fitness e del wellness, ma anche alle discipline mediche; non a caso ho scelto di studiare osteopatia dopo aver concluso il liceo, attività che tutt’ora mi impegna non poco tempo (ndr Stefano Tazio è al quarto anno di università). Non solo, ho anche iniziato ad andare in palestra piuttosto spesso, e mi sono reso conto delle criticità con cui un neofita che si approcci a questo mondo deve confrontarsi. Alla fine dopo numerosi errori, grazie ad un forte slancio dettato dalla mia motivazione, sono entrato dentro a questa realtà appieno, ma non per questo ne ho disconosciuto le criticità. Da qui nasce l’idea di base di Builtdifferent: offrire una piattaforma web app dove l’utente abbia a portata di mano tutto quello che concerne il suo benessere fisico e gli strumenti per accrescerlo”.

Il nostro intervistato si dedica quindi a spiegarci i dettagli di questa nascente applicazione e riprende così: “Il concetto di base è che la nostra sia un app uniformata, che possa permettere all’utente di dedicarsi alla cura del fitness e del wellness, unendo le competenze di un team di coach, osteopati e nutrizionisti, tutti dotati di expertise verticali, ad un algoritmo, al momento in fase di progettazione, che calcolerà sotto la supervisione umana un programma personalizzato di dieta ed esercizi in poche ore, facendo uso dei dati forniti dal cliente. Ovviamente questa AI sarà programmata in modo da tenere conto massimamente delle esigenze dell’utente, sia dal punto di vista dell’allenamento che della dieta; non solo, attraverso un sistema di Key Performance Index (KPI) e brevi questionari l’app sarà in grado di comprendere eventuali criticità nelle proposte fatte all’utente e correggersi autonomamente per rendere la sua esperienza più gradevole e maggiormente efficace.
Non mi si fraintenda, esistono già applicazioni in grado di fornire una scheda di esercizi all’utente utilizzando un algoritmo, ma spesso sono schede predefinite che non tengono appieno conto delle sue esigenze, né sono personalizzabili o si avvalgono del giusto supporto nutrizionale e medico, fondamentale per migliorare in questo campo”.

Una funzione che dunque si potrebbe definire anche sociale quella di questa startup che punta ad offrire un servizio in grado di influire senz’altro positivamente sul benessere dei cittadini, siano essi neofiti, intermedi o esperti nel mondo dell’esercizio fisico, portando loro anche ad un notevole risparmio, infatti: “Una lezione con un personal trainer costa in media 50 euro l’ora, un prezzo davvero alto per i più, e spesso non conduce il cliente su un percorso formativo, creando piuttosto un rapporto di dipendenza dal coach senza il quale spesso gli esercizi non vengono poi portati a termine nel modo corretto. Al servizio offerto da un personal trainer poi andrebbero aggiunte le visite da nutrizionista ed osteopata per redigere un programma di allenamento ben fatto, altra spesa onerosa. Noi puntiamo ad offrire i medesimi tre servizi, spiegando chiaramente attraverso dei video il modo corretto di fare gli esercizi, ad un prezzo molto più vantaggioso che probabilmente sarà di circa 50 euro al mese, più o meno come una singola ora di allenamento con un coach personale. Non escludiamo poi l’eventualità di aggiungere dei servizi premium di consulenza medica e psicologica attraverso visite in videochiamata. Insomma si potrebbe dire che cerchiamo di offrire al cittadino comune, ma anche ad utenti più esperti, la possibilità di lavorare sul suo benessere fisico, senza dover ricorrere ad eccessivi sacrifici economici”.

Ora che è stata fornita una panoramica sul concept di questa startup sarà però opportuno comprendere a che punto sia la realizzazione del prodotto finale e chi ci lavori: “Al momento Builtdifferent è già attiva e conta 4 soci ed altri 2 collaboratori. I soci siamo io e Simone Signoretti, che abbiamo fondato il progetto ed oltre ad essere co-CEO ci occupiamo rispettivamente della valorizzazione del brand (CBO) e della parte più operativa del progetto (COO), a cui si sono aggiunti Riccardo Pirlea, che si occupa di marketing (CMO), e Matteo Anastasìa, un coach di altissimo livello che ha il ruolo di Head Trainer. Contiamo poi molto anche su Federico Gouthier, responsabile della sezione dedicata al nutizionismo, ed Alessandro Fantoli responsabile dell’aspetto osteopatico”. Un team molto giovane (hanno un’età media di meno di 25 anni!), ma non per questo meno performante, soprattutto considerato l’affiatamento tra di loro e l’alto grado di competenze già acquisite nei relativi campi.
“Pur essendo la nostra piattaforma già attiva, – riprende Stefano – al momento non disponiamo ancora né di un app personalizzata, né dell’algoritmo necessario a calcolare in modo preciso le tabelle di esercizio e nutrizionali, tuttavia presto contiamo di partecipare ad una call indetta dell’acceleratore di startup a vocazione sociale Social Fare, e speriamo di raccogliere una cifra non lontana dai 50mila euro per poter ingaggiare qualcuno che si occupi del complesso lavoro di programmazione, al momento la più grande lacuna all’interno del nostro team di lavoro. Se tutto va bene ed otterremo questo fondamentale primo round di finanziamenti puntiamo per il 2023 ad offrire un prodotto completo e a dare inizio ad una campagna di marketing più intensa per attirare clienti e dare visibilità al brand.
Poi chissà, se le cose andassero bene si potrebbe anche pensare a partnership con prodotti sponsorizzati da palestra e ad espandersi all’estero, essendo il settore delle fitness app in crescita esponenziale in tutta Europa, ma al momento conviene restare coi piedi per terra e concentrarsi sul molto lavoro (l’assenza dell’AI richiede chiaramente uno sforzo umano maggiore per redigere i programmi di allenamento) che c’è da fare per soddisfare i nostri primi clienti, della cui fiducia siamo davvero grati, e per portare questa startup ad un livello successivo”.

Davide Cuneo

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