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Silicon box: l’Italia corre sui chip

L’Italia potrebbe presto aggiungere un altro produttore di chip al suo panorama, con il governo in trattativa con Silicon Box, una startup con sede a Singapore. Secondo le voci, l’accordo potrebbe portare all’apertura di un sito produttivo nel paese, con un investimento stimato tra i 4 e i 5 miliardi di euro, parte dei quali provenienti da contributi pubblici.

Gli incentivi del governo, annunciati a metà febbraio dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, prevedono un sostegno finanziario di 4,75 miliardi di euro su più anni per le multinazionali che vogliono stabilirsi in Italia e sviluppare progetti industriali legati alla microelettronica. Lunedì, durante la presentazione di un nuovo investimento in Italia di Silicon Box, dovrebbero emergere dettagli più precisi su questo progetto. Si prevede che la collocazione geografica della nuova fabbrica di chip sarà annunciata, con Piemonte, Lombardia e Veneto come principali contendenti.
Silicon Box, specializzata nell’assemblaggio di “chiplet”, minuscoli componenti che svolgono funzioni specifiche, mira a servire clienti in tutta Europa con la nuova fabbrica in Italia. La startup, fondata nel 2021, è già attiva a Singapore, dove ha avviato la produzione lo scorso ottobre dopo un investimento di 2 miliardi di dollari. Recentemente, ha ricevuto un finanziamento di 200 milioni di dollari da un gruppo internazionale di investitori, tra cui Presidium Capital, Maverick, Tdk e Tata.

I chiplet, componenti innovativi che possono essere assemblati come mattoncini di Lego per eseguire compiti complessi, rappresentano una frontiera dell’innovazione nei settori dell’intelligenza artificiale, dei data center, dei veicoli elettrici, degli smartphone e dei dispositivi elettronici indossabili. Silicon Box, con la sua esperta squadra di veterani dell’industria dei chip, promette un aumento della capacità computazionale, un minor consumo di energia e una maggiore adattabilità alle esigenze delle aziende clienti. Il Piemonte sembra in vantaggio nella corsa per ospitare la nuova fabbrica, con l’area di Novara considerata un luogo privilegiato dal punto di vista industriale e logistico.