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Nello spazio con la torinese Tyvak International

La cooperazione tra l’ecosistema d’innovazione di Torino e La Tyvak International, una startup fondata a Torino nel 2015 e parte del Gruppo Terran Orbital quotato al NYSE, sta assumedo un ruolo sempre più di primo piano nell’industria aerospaziale torinese e si concentra ora sul futuro delle missioni spaziali di difesa planetaria, che rappresentano una nuova frontiera nell’economia della New Space. L’azienda ha di recente organizzato un tech talk con Paul Abel della NASA e Paolo Martino dell’Agenzia Spaziale Europea, entrambi esperti nel campo spaziale. Tyvak è attualmente composta da un team di lavoro con a capo il CEO Fabio Nichele e il Managing Director Giuseppe Santangelo, ed è specializzata nel settore dei satelliti. L’azienda è il contractor principale per la missione Milani, che prevede la costruzione di una sonda spaziale destinata ad essere lanciata in orbita nel 2024 per studiare gli asteroidi, nell’ambito della missione europea Hera. Questa missione fa parte del programma AIDA (Asteroid Impact & Deflection Assessment) ed è il contributo europeo alla difesa planetaria.
La missione Milani segue la missione DART realizzata dalla NASA, che ha generato un impatto con uno dei due asteroidi identificati. Hera proseguirà con un’indagine dettagliata post-impatto per testare una tecnica di deviazione degli asteroidi, che potrebbe diventare una strategia di difesa planetaria preziosa in un prossimo futuro.
L’obiettivo della missione Milani è di fotografare il sistema binario di asteroidi Didymos e analizzarne la superficie. Tyvak International ha dovuto collaborare con molti altri istituti come i Politecnici di Torino e Milano, Inaf, Cira, Altec, e altri sei partner internazionali per portare a termine questa missione. L’azienda è responsabile della progettazione, sviluppo, realizzazione, servizi di lancio ed operazioni in orbita del nanosatellite Milani. Questo nanosatellite sarà lanciato in orbita l’anno successivo e viaggerà all’interno della sonda madre Hera per tre anni.
La missione Hera testerà anche nuove tecnologie, come la navigazione autonoma attorno all’asteroide, e raccoglierà dati scientifici cruciali per comprendere meglio la composizione e le strutture degli asteroidi, portando così un contributo concreto agli sforzi scientifici e alle future missioni nello spazio.

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