Speciale Torino

La risalita

di Andrea Doi

Forse è ancora troppo presto per affermare che la tempesta sia passata. Ma i dati confermano l’andamento registrato nel terzo trimestre: c’è un crescente clima di fiducia nelle imprese piemontesi.

I numeri non mentono e sono quelli raccolti da Confindustria Piemonte, relativi al sondaggio del quarto trimestre 2017, in collaborazione con Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit.

Le prime buone notizie arrivano dal settore manifatturiero. Su più di oltre mille aziende prese come campione per produzione e ordini migliorano rispetto a giugno con saldi ottimisti-pessimisti che passano rispettivamente da +8,4% a +15,1 a e da +8,3% a +13,5. Tra le imprese con oltre 50 dipendenti e quelle più piccole si accorcia il divario: il saldo ottimisti-pessimisti riferito ai livelli produttivi è pari a +16,4 punti per le imprese con oltre 50 addetti, mentre registra un +14,3 punti per le imprese di minori dimensioni. Positive anche le previsioni di occupazione, che dal +7,3% di giugno passano al +7,8%. Variano di poco le attese sull’export, che passano da +11,0% passano a +11,9. Scende ancora, leggermente, il ricorso alla cassa integrazione, che interessa ora l’8,6% delle aziende. In compenso migliorano gli investimenti, che passano dal 29,3 al 31,2%.

Stabile, ma sempre positivo il tasso di utilizzo della capacità produttiva 75,9% Nessuna variazione significante nel carnet ordini: il 18,4% delle aziende ne ha per meno di un mese, il 49,9% ha ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, il 19,7% per 3-6 mesi, il 12,0% per oltre sei mesi. Stabili anche i tempi di pagamento, con una media complessiva è di 84 giorni. Il 18% delle aziende manifatturiere è fornitrice di enti pubblici, l’attesa per i pagamenti nella Pubblica Amministrazione è di 107 giorni.

Non cambia rispetto al precedente trimestre il numero di imprese che segnalano ritardi negli incassi (28,2%). Le attese favorevole arrivano dalle aziende metalmeccaniche, in particolare le industrie elettriche ed elettroniche (+33,3%) e quelle dei prodotti in metallo e la meccanica strumentale, rispettivamente +29,8% e +26,4%.  Si registrano attese ottimistiche in quasi tutti gli altri settori, in particolare nel comparto delle manifatture varie (+25,0%), nella chimica (+16,7%) e nell’alimentare (+16,5%).

«Per la prima volta dopo tre anni (12 trimestri), sembrano avvicinarsi le previsioni delle imprese con oltre 50 addetti (finora decisamente più ottimiste) e quelle più piccole, dove prevalevano attese più caute. Per il prossimo trimestre i saldi ottimisti-pessimisti riferiti ai livelli produttivi sono rispettivamente pari a +16,4% e +14,3%», dicono da Confindustria Piemonte.

Buoni risultati anche del settore legno (da+7,1% a +27,3) e della carta-grafica (da 0,0 a 5,4%).

Il tessile-abbigliamento, dopo il calo del trimestre estivo, sale da -7,3 a +6,3%.

«Va visto con cautela il miglioramento del comparto dell’edilizia, che esprime sì attese meno negative per il prossimo trimestre, ma ormai da anni vive una fase di profonda stagnazione; il comparto impiantisti, dopo alcuni trimestri positivi, registra ora una leggera flessione, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -15,6% (era +2,6% a marzo)», spiegano da Confindustria.

Saldi positivi in tutte le province del Piemonte, fatta eccezione per Verbania, che rimane pessimista, con un saldo che passa da -18,8 a -3,8%. Buona la performance di Biella, che recupera l’ottimismo (dal -6,7% di giugno al +13,1%), Vercelli (da 0,0 a 15,6%), Cuneo (da +7,7 a +14,9%), Alessandria e Novara (rispettivamente da +19,3 a +26,3% e da 19,4 a 26,5%). Più o meno stabili Asti (da +5,1 a +4,9%) e Torino (da +13,1 a +11,9 %), scende leggermente il Canavese, che passa da +26,3 a 11,1%.

Per quanto riguarda il comparto dei servizi le oltre 360 aziende del campione esprimono valutazioni ottimistiche sulle prospettive per il prossimo trimestre.

Secondo il sondaggio «il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli di attività passa dal +14,7% di giugno, al +18,9%. Stesso trend è riferibile al saldo per ordini totali, che passa dal +14,0 all’attuale 18,3%. Variano poco le attese sull’occupazione, che passano dal +14,4 al +13,1%. Rimane stabile il ricorso alla CIG, ormai attestato ai minimi fisiologici (2,1%). Andamento ancora positivo per tasso di utilizzo delle risorse (83,5%) e programmi di investimento di un certo rilievo (21,6%). Varia di poco la composizione del carnet ordini: l’14,4% delle aziende ha ordini per meno di un mese, il 38,6% ha ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, il 18,2% per 3-6 mesi e il 28,8% per oltre 6 mesi. Stabili i tempi di pagamento. La media è di 72 giorni: il ritardo sale a 99 per la Pubblica Amministrazione, con cui ha rapporti di fornitura circa il 45% delle aziende del campione. Il 30,0% delle imprese segnala ritardi negli incassi A livello settoriale si registra un diffuso ottimismo, particolarmente marcato per servizi alle imprese (da +21,1a +33,3%), commercio (da +16,3 a +23,1%) e trasporti (da -11,1 a +20,0%). Sono positivi anche ICT (da +19,4 a +16,7%), e altri servizi (da +13,5 a +12,4%)».

Internet e imprese: un binomio a cui il rapporto di Confindustria dedica un breve, ma attento capitolo: «Abbiamo condotto un’indagine una tantum sull’utilizzo di Internet e dei principali social media in ambito aziendale. Risulta che la maggioranza delle imprese rispondenti utilizza il sito per la presentazione dell’azienda e dei prodotti (68,1%) e per segnalare novità e informazioni su eventi aziendali (26,5%). Decisamente meno utilizzati la vendita on-line (6,9%), la diffusione dati e informazioni finanziarie (4,8%) e l’Intranet per rapporti con fornitori, rappresentanti ecc. (4,9%). Il 5,9% delle aziende del campione non ha un sito Internet aziendale. Il 52,8% dei siti viene aggiornato saltuariamente, 20,0% una volta al mese, l’11,3% in tempo reale, l’11,3% almeno una volta alla settimana, il 4,6% mai. Facebook (27,0%) è il social network più utilizzato dalle nostre imprese, seguito quasi a pari merito da Google (26,8%) e da Linkedin (20,5%). Meno utilizzati per lavoro Twitter (9,5%) e Youtube (6,0%)».

«L’indagine di settembre conferma le solide e strutturali basi della fase espansiva avviata nei mesi scorsi – commenta Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte – Il clima di fiducia rimane favorevole; la maggioranza delle imprese si attende un aumento di produzione e ordini; il livello di spesa per investimenti è elevato».

Continua il presidente: «Le positive indicazioni del nostro sondaggio non stupiscono: le nostre imprese infatti sono in linea con un quadro internazionale e nazionale piuttosto favorevole, di ripresa sincronizzata di tutte le aree dell’economia mondiale, che sembra destinato a protrarsi nei prossimi mesi.

«Ciò non significa che possiamo indulgere a un facile ottimismo. I ritardi dell’Italia rispetto ai nostri partner si sono attenuati solo in minima parte; la disoccupazione resta troppo elevata soprattutto tra i giovani; le riforme strutturali restano in larga misura inattuate. La ripresa può solo rendere più facile o meno dolorosa la soluzione dei nostri problemi ma le riforme restano necessarie», conclude Ravanelli.

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