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Anche l’Università di Torino tra i progetti selezionati dalla Fondazione Golinelli

Tecnologie per estrarre biomolecole antiossidanti o cellule tumorali, da campioni ematici; una ricerca per individuare le molecole per stabilire se un paziente ha un tumore alla prostata; un prodotto dermocosmetico per trattare la psoriasi e un dispositivo per migliorare la vista di chi soffre di una malattia degenerativa della cornea.

Sono i progetti presentati dalle startup che hanno superato la selezione della seconda edizione di ‘Life Sicence Innovation 2020’, il bando internazionale da un milione di euro messo a disposizione dalla Fondazione Golinelli e G-Factor di Bologna.

In tutto sono state raccolte 137 candidature, sei i progetti selezionati, un team non ha proseguito per l’emergenza sanitaria. Al traguardo sono state scelte: Bacfarm (Cagliari), Lighthouse Biotec (Pordenone), Nib Biotec (Università di Torino), PerForms (Università di Modena e Reggio Emilia) e Recornea (Udine e Singapore).

Le startup saranno inserite nel programma G-Force, partito giovedì 30 aprile ed erogato inizialmente da remoto per rispettare le misure di contenimento del coronavirus. “Sono giorni di appelli per a salvare le startup da parte degli attori protagonisti – spiega Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli – ma gli stessi protagonisti non ci pare agiscano conseguentemente. Questo si notava già prima di marzo, ora è tutto bloccato: non ci sono risorse, o sono tutte congelate, e se in questa fase non si investe con coraggio e responsabilità, si rischia di distruggere quanto di buono fatto in questi anni”.

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