Intervista

Cittadino del mondo

Maurizio Ghisolfi, co-founder di Profiter, da Cuneo a Berkeley

Maurizio Ghisolfi è uno dei fondatori di Profiter, una startup made in Italy selezionata dall’acceleratore SkyDeck di Berkeley, la celeberrima università californiana. Maurizio è nato a Cuneo 29 (VENTINOVE!) anni fa, laurea in Economia all’università degli studi di Torino, un passato da Startupper a Parigi, in StationF, esperienze varie di lavoro in giro per l’Italia. 
Abbiamo intervistato Maurizio di ritorno da Berkeley in un viaggio in treno da Milano a Torino per parlare di quello che fa e come vede l’anno che viene. Profiter è una startup società benefit, che si occupa “di ottimizzare il rifornimento dei prodotti farmaceutici al fine di ridurre ai minimi termini lo spreco di farmaci. Il modello AI di Profiter ha come obiettivo l’ottimizzazione del numero di ordini di rifornimento, prende decisioni in tempo reale e studia i trend dei prodotti per garantire le migliori raccomandazioni possibili.

In pratica ed in parole semplici cosa fa Profiter?

Profiter prevede la domanda futura di farmaci grazie ai dati, aiuta qualunque tipo di farmacia a ottimizzare il riordino, analizza il trend del farmaco ed integra dati di vendita e consumo delle farmacie.
Diciamo che con Profiter le farmacie aumentano il loro profitto e risolvono molti problemi relativi al magazzino e allo stockaggio…

Parliamo dell’anno che viene. Pare sia passata la tempesta e stia arrivando un po’ di quiete… che succede secondo te nel 2023?

Diciamo che per uno startupper, come tu mi hai definito prima, (ride ndr) non ci sono periodi che non sono considerati di “tempesta”. Il concetto fondamentale di un percorso di questo tipo è sicuramente la tanto abusata parola resilienza, a cui preferisco sempre il concetto di antifragile. Ci sono alcune cose che non solo sono in grado di resistere ai cambiamenti e alle incertezze, ma che in realtà ne traggono beneficio, diventando più forti e resistenti.
Visto che le startup operano sempre in un contesto di grande incertezza, in mercati che ancora non esistono e con una possibilità di rischio molto alta, la capacità di adattarsi e crescere in risposta ai cambiamenti, del mercato o di qualsiasi tipo, è fondamentale. L’incertezza e l’imprevedibilità vanno gestite e bisogna sapere come fare, trovando opportunità in situazioni di grande difficoltà.
Ci sono molte cose su cui non abbiamo controllo ma quello che fa la differenza sono le nostre azioni, come reagiamo.
Credo che continuerò e cercherò di andare avanti con tutte le mie energie per far crescere i progetti che mi stanno a cuore in quella che viene chiamata la “nuova normalità”. Del resto è proprio durante la prima pandemia che le mie idee e quelle dei miei co-founder hanno iniziato ad essere più chiare ed in seguito abbiamo dato vita al nostro progetto.

Sembra che ci sia in giro una nuova voglia di futuro…

Il 2023 me lo immagino come l’anno di messa a terra di tante idee che abbiamo elaborato durante la pandemia.
Penso che dopo questi due anni “ovattati”, di molte ore passate in casa, in solitudine, davanti al pc, in chiamate o webinair per ore tantissime persone abbiano voglia di “uscire allo scoperto” e mettersi in gioco. 
Personalmente ho maturato, insieme ai miei soci, la mia idea dei start up durante la prima pandemia, questo anno è stato nuovamente “rallentato” da altre ondate di virus. Sperando che il 2023 non veda l’arrivo di altre ondate, ho voglia di “mettere alla prova” i miei progetti con un mercato “normale”. Una delle cose che sicuramente mi viene in mente è la condivisione ed il confronto, cosa che il COVID ci aveva limitato o tolto totalmente in alcuni casi.

Come si riparte secondo te?

Si riparte dalle persone.
In verità forse direi che non ci siamo mai fermati, siamo andati avanti ed abbiamo continuato a crescere con ritmi e condizioni differenti. Sicuramente però riparto con una grandissima voglia di condividere il mio percorso ed il mio tempo dal vivo con tantissime persone fantastiche. Una cosa che sicuramente ho imparato anche e soprattutto all’estero, che condividere esperienze, feedback, tempo con altre persone interessanti è sicuramente un enorme valore, un acceleratore naturale e uno strumento fondamentale di crescita. Conoscere altri punti di vista, spesso diametralmente opposti al tuo, è un motore ed uno stimolo davvero potente.
Spesso alcune cose si capiscono solo sbagliando, ma l’opportunità di confrontarsi con altre persone che hanno già fatto quell’errore è di grande aiuto. Anche nel mio stesso progetto iniziano ad esserci più persone coinvolte e mi accorgo che è davvero fantastico condividere un viaggio difficile con altre persone di valore, sono tipo un punto fermo che sai che è lì e ti può sempre aiutare.

Prossimi viaggi?

Ora mi fermo una po’ tra Cuneo e Torino, qualche settimana, almeno fino a febbraio. Poi Roma, Milano, e si ritorna a Berkeley…

Edoardo Valle

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