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Motown 2020. Torino apre alla guida senza pilota

di Giulia Zanotti

Torino come la California. Il capoluogo piemontese ha infatti aperto la strada alle auto a guida autonoma che oltre Oceano si sperimentano già da anni. La sindaca Chiara Appendino ha firmato un protocollo d’intesa con quattordici partner industriali, tra cui Fiat Chrysler, per far circolare in città veicoli che viaggiano autonomamente di “livello tre”, ovvero quelli con a bordo un conducente umano che supervisioni il moto della macchina. Torino diventa pioniera della sperimentazione della guida autonoma in Italia visto che solo poche settimane fa è stato approvato il decreto Smart Road da parte del ministero dei Trasporti nel quale si dà il via libera all’introduzione delle tecnologie self driving per le strade italiane. La sindaca Appendino ha parlato di «una sfida importante che punta a stimolare l’innovazione sul territorio piemontese e a sostenere una nuova filiera dell’automotive».

Tra i firmatari del protocollo vi è infatti, come detto, Fiat Chrysler, ma anche il Politecnico di Torino, l’Unione Industriale, Italdesign-Giugiaro, la General Motors e la Open Fiber, la società del gruppo Enel che mette a disposizione le infrastrutture di rete a banda ultra larga.

Ancora da stabilire invece tempistiche dell’attuazione della sperimentazione di automobili a guida autonoma sotto la Mole, così come è da capire quali saranno le aree cittadine interessate e quali i regolamenti che la vettura senza pilota sarà chiamata a rispettare.

Poi c’è una certezza. Quella che l’interesse dell’amministrazione per le innovazioni tecnologie potrebbe rendere Torino la prima città italiana nonché, insieme alla Germania, in Europa per il settore delle vetture self diving che al momento conoscono la loro maggiore sperimentazione negli Stati Uniti e in Giappone.

Il punto di riferimento per questo genere di sfide tecnologiche sarà il Contamination Lab Torino. Si tratta di una struttura ubicata all’interno dell’Università di Torino, la cui realizzazione è stata finanziata proprio dall’Università di Torino, dal Politecnico di Torino e dal Ministero dell’Istruzione. I soggetti coinvolti hanno messo sul piatto qualcosa come 900mila euro per rendere attivo e operativo questo complesso tutti i giorni e 24 ore su 24.

Qui saranno realizzati i progetti riguardanti non solo l’auto senza pilota, ma anche le nuove auto elettriche, in grado di abbattere le emissioni e ridurre i costi di utilizzo. In questo senso, grazie a un accordo sottoscritto da UniTo e Iren, i team di ricerca incaricati di elaborare e presentare i progetti potranno beneficiare di quattro borse di studio, che hanno un valore quantificato in 50mila euro totali. Avranno accesso ai fondi solo i team che porteranno avanti le proposte giudicate più meritevoli.

Un’opportunità interessante per Torino, che si appresta dunque a diventare il centro operativo delle attività di e-mobility dell’intero Gruppo Iren. E non solo: il capoluogo piemontese ha così occasione di consolidare la sua leadership nel settore della mobilità green.

Torino di nuovo una capitale dell’auto italiana. Stavolta senza pilota…

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