Attualità

L’Italia preferisce la moneta sonante

Di recente è stato pubblicato il settimo rapporto della Community Cashless Society di The European House – Ambrosetti sull’andamento del Paese nel distaccarsi dal contante ed i dati emersi non paiono particolarmente incoraggianti.
Si registra infatti un aumento di italiani che usano metodi di pagamento digitali, anche grazie alla diffusione sempre più endemica di sistemi di pagamento come SatisPay, ma il numero di transazioni cashless pro capite trascina l’Italia all’ultimo posto della classifica europea.
Si stima che gli investimenti del Pnrr potrebbero invertire la rotta e portare a circa 27 miliardi di euro in oltre 800 milioni di transazioni digitali, ma ovviamente non si possono avere certezze a riguardo. Quattro in particolare sono le aree di intervento di questo piano economico che potrebbero portare giovamento in questo senso: la digitalizzazione delle PA, la digitalizzazione del turismo, il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale ed infine la digitalizzazione della sanità.
Così un estratto del sopracitato rapporto:

“Anche quest’anno, l’Italia si conferma un paese fortemente cash-based e ci posizioniamo tra le 30 peggiori economie al mondo per cash intensity con un valore del contante in circolazione sul PIL pari a 15,4 per cento» ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti. «Sebbene siamo ancora lontani dal raggiungimento di una piena e diffusa cashless society, ci sono anche alcune buone notizie: ad esempio, dalla survey condotta dalla community ai cittadini, emerge che oltre 7 italiani su 10 vorrebbero utilizzare di più il cashless (in aumento di 13,1 p.p. rispetto alla survey 2020) e 6 italiani su 10 dichiarano di voler ridurre l’utilizzo del contante in futuro. 
È necessario però accelerare la transizione verso la #CashlessRevolution e a tal fine abbiamo individuato 9 proposte di policy, che si pongono l’obiettivo non solo di promuovere i pagamenti elettronici e far emergere il sommerso, ma anche quello di ‘abituare’ i cittadini all’utilizzo del cashless nella quotidianità, ad esempio nei settori della mobilità e del turismo. La Community Cashless Society ha il compito di accompagnare il paese in un percorso di digitalizzazione e modernizzazione, che può essere realizzato solo attraverso la piena collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati. Continueremo a lavorare al loro fianco fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto.” 

Edoardo Valle

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