Redazionale

Energia rinnovabile e comunità energetiche: il futuro sostenibile parte dal Piemonte

In un mondo sempre più alle prese con le conseguenze del cambiamento climatico, l’energia è diventata uno dei nodi centrali della transizione ecologica. L’emergenza ambientale, unita alla crescente instabilità geopolitica e alla dipendenza da fonti fossili non rinnovabili, ha reso evidente l’urgenza di un cambiamento strutturale nel modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia. In questo scenario, le fonti rinnovabili e le comunità energetiche emergono come strumenti fondamentali non solo per abbattere le emissioni di CO2, ma anche per costruire modelli economici più equi, resilienti e partecipativi.
L’Italia sta muovendo passi importanti in questa direzione, ma è nelle regioni più dinamiche e sensibili al tema della sostenibilità che si stanno sviluppando i progetti più innovativi. Il Piemonte, in particolare, si sta rivelando un terreno fertile per il cambiamento, grazie a un mix di risorse naturali, infrastrutture, tradizione industriale e capitale umano che favorisce la nascita di nuove idee e modelli energetici.
Le energie rinnovabili rappresentano una risorsa strategica per affrontare la crisi climatica, ridurre la dipendenza da combustibili fossili e rafforzare la sicurezza energetica. A differenza di carbone, petrolio e gas, le fonti rinnovabili — come il solare, l’eolico, l’idroelettrico, il biogas e la geotermia — sono pulite, inesauribili e ormai sempre più competitive anche dal punto di vista economico.
Nel contesto piemontese, le energie rinnovabili coprono già una fetta importante della produzione complessiva, con una forte prevalenza dell’idroelettrico, storicamente sviluppato grazie alla morfologia del territorio. Negli ultimi anni, però, si è registrata una notevole crescita del fotovoltaico, favorito anche da incentivi nazionali come il Superbonus e dal sempre più diffuso desiderio, da parte di cittadini e imprese, di dotarsi di impianti autonomi e sostenibili.
Secondo il rapporto annuale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), nel 2023 in Piemonte sono stati installati oltre 30.000 nuovi impianti fotovoltaici, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente. La transizione, tuttavia, non può essere demandata solo all’iniziativa individuale o al mercato: ha bisogno di strutture cooperative, inclusive, capaci di promuovere la partecipazione collettiva e la condivisione dei benefici. È qui che entra in gioco il concetto di comunità energetica rinnovabile (CER).
Le comunità energetiche rinnovabili sono un nuovo modello di produzione e condivisione dell’energia in cui cittadini, enti pubblici, piccole e medie imprese, associazioni e cooperative si uniscono per produrre, consumare e scambiarsi energia da fonti rinnovabili, a livello locale.
Il principio è semplice ma rivoluzionario: l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico, ad esempio installato sul tetto di una scuola o di un condominio, può essere condivisa con altri membri della comunità energetica secondo logiche di mutuo vantaggio.
Questo sistema, oltre a ridurre le emissioni e il costo delle bollette, rafforza il legame sociale, promuove una maggiore consapevolezza ambientale e stimola l’economia locale. La normativa italiana, con il Decreto Legislativo 199/2021, ha finalmente fornito un quadro chiaro e favorevole per lo sviluppo delle CER, prevedendo incentivi economici dedicati, semplificazioni burocratiche e la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici.
Il Piemonte si sta affermando come una delle regioni più attive nel promuovere e sostenere la nascita di comunità energetiche. Con una rete diffusa di comuni virtuosi, numerosi enti locali coinvolti e una buona dotazione di infrastrutture fotovoltaiche, il territorio piemontese sta sperimentando un modello partecipato e inclusivo di transizione energetica.
In prima linea troviamo il Comune di Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, che ha dato vita a una delle prime CER italiane e oggi rappresenta un caso di studio a livello nazionale. Ma altre esperienze stanno nascendo o sono già operative anche a Biella, Vercelli, Ivrea, Asti, Verbania, Alessandria e nella stessa Torino, spesso con il coinvolgimento di scuole, condomìni, enti religiosi, imprese e associazioni del terzo settore.
La Regione Piemonte, consapevole del potenziale di questo nuovo modello, ha messo in campo bandi e misure di sostegno economico per aiutare i territori a progettare e avviare comunità energetiche. Solo nel 2023, sono stati stanziati oltre 20 milioni di euro per favorire l’installazione di impianti e la creazione di strutture associative che possano gestire la produzione e la distribuzione dell’energia in forma collettiva.
Le comunità energetiche non rappresentano solo una risposta tecnica alla crisi energetica, ma anche un potente strumento educativo e culturale: coinvolgere i cittadini nella produzione di energia significa responsabilizzarli, renderli consapevoli del valore delle risorse, e stimolare un nuovo modo di abitare e vivere il territorio.

In questo fermento di innovazione e partecipazione si inserisce il progetto CerTO – Comunità Energetica Rinnovabile Torino Ovest, una delle iniziative più promettenti attualmente in via di realizzazione nell’area metropolitana torinese.
CerTO nasce dall’incontro tra cittadini, associazioni, enti locali e imprese del territorio che hanno deciso di unire le forze per creare una rete di produzione e condivisione di energia rinnovabile, in particolare attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici, scuole, cooperative, condomìni e spazi industriali in disuso. Il progetto ha l’ambizione di diventare un modello replicabile, capace di coniugare sostenibilità ambientale, inclusione sociale e innovazione.
L’obiettivo è duplice: da un lato produrre energia pulita, abbattendo i costi per famiglie e piccole attività, e dall’altro coinvolgere attivamente la comunità in un percorso di consapevolezza e responsabilità condivisa. La rete che sostiene CerTO è formata da realtà attive nei campi dell’ambiente, del sociale, dell’educazione e dell’impresa, unite dalla convinzione che la transizione ecologica debba essere anche e soprattutto una trasformazione culturale e collettiva.
Tra gli elementi distintivi di CerTO c’è l’attenzione ai quartieri periferici, spesso esclusi dai processi di innovazione energetica. Il progetto vuole portare i benefici delle rinnovabili proprio in quelle aree che più hanno bisogno di sostegno economico e di occasioni di rigenerazione urbana. CerTO sta dunque costruendo una comunità partecipata e inclusiva, in cui ogni cittadino può contribuire a costruire un futuro energetico più giusto e sostenibile.