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Startup + Imprese = Win Win

Un tempo fenomeno di nicchia, l’Open Innovation, che prevede una collaborazione tra imprese e startup dinamiche per cercare nuove soluzioni alle sfide aziendali, è diventata una pratica dominante da quando le nuove abitudini lavorative introdotte con l’arrivo del Covid-19 e il rallentamento dell’economia globale hanno cambiato la nostra quotidianità.

Lo conferma il rapporto Open Innovation Report 2023 condotto da Ipsos insieme agli accademici dell’Insead Business School, per esaminare lo stato della collaborazione tra imprese e startup in un contesto di crisi economica.
In base a quanto emerge dall’analisi quasi 3 aziende europee su 4 (72%) stanno ora conducendo progetti di collaborazione con startup e due terzi (67%) considerano la collaborazione con le startup importante o essenziale per la strategia della loro organizzazione”.
Secondo gli intervistati lavorare con startup piccole e agili permette di adattarsi più rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato e migliorare la propria competitività. Le  startup  portano nuove idee, tecnologie e modelli di business, mentre le grandi aziende forniscono risorse, esperienza e accesso ai mercati. Insieme, è possibile creare soluzioni innovative per soddisfare le esigenze dei clienti e affrontare le sfide del mercato.

Sono 1600 le startup e le aziende, sia pubbliche che private, che hanno partecipato alla ricerca mostrando come l’Open Innovation non sia solo un esercizio di marketing ma sia parte integrante della strategia di innovazione delle più grandi aziende del mondo.
L’attuale contesto economico ha rafforzato la maturità delle aziende europee in fatto di Open Innovation: più consapevoli delle sfide che devono affrontare in un mercato commerciale sempre più competitivo, ma anche della necessità di sfruttare il potere dell’innovazione per mettere il turbo ai progetti di R&S verso startup più piccole e agili, al fine di sviluppare nuove soluzioni e distinguersi dalla concorrenza.
Come detto la rapida crescita dell’interesse per l’Open Innovation è probabilmente dovuta a una combinazione di fattori, tra cui una maggiore consapevolezza dei modelli di Open Innovation, un’impennata generale della domanda di innovazione unita a una nuova familiarità con gli strumenti di cooperazione da quando la pandemia da Covid-19 ha normalizzato il lavoro a distanza. Il 50% dei manager intervistati infatti ha avviato questo tipo di collaborazione durante o dopo la pandemia.

Sono Italia, Belgio e Lussemburgo i Paesi europei più entusiasti dell’Open Innovation (80%), ma in Germania solo il 57% delle aziende riconosce l’importanza di tale collaborazione: un paradosso se si considera che Berlino è la capitale europea delle startup;
Inoltre, l’interesse per l’Open Innovation varia a seconda dell’area di riferimento. Mentre nel settore aerospaziale il 100% delle corporate intervistate ha dichiarato di aver pienamente integrato l’Open Innovation nelle proprie strategie, lo studio rivela che il settore pubblico è meno avanzato sull’argomento, con solo il 58% degli intervistati che ha avviato progetti di questo tipo. Sostenibilità, Intelligenza Artificiale e Cybersecurity sono invece i tre temi principali che le aziende intendono esplorare in collaborazione con le startup.
L’84% delle società intervistate ha dichiarato di voler sfruttare il potenziale della conoscenza esterna soprattutto per far progredire i loro progetti di ricerca e sviluppo, convogliandoli in startup più piccole e agili, al fine di aumentare la loro quota di mercato e la loro redditività.
Collaborando con le startup, le aziende hanno accesso a tecnologie innovative che consentono loro di individuare nuove opportunità di mercato e di sfruttare le loro conoscenze al di là dei confini dell’organizzazione, riducendo nel contempo i rischio e il tempo di realizzazione di nuovi prodotti o tecnologie.

Il principale ostacolo alla collaborazione invece è stato ravvisato nella burocrazia. Il 14% degli intervistati ha espresso il problema di incompatibilità tra aziende e startup a causa di questioni legali e normative. Tuttavia le imprese con unità aziendali dedicate alla gestione delle collaborazioni hanno ottenuto un maggiore successo, con l’89% che ha dichiarato di aver sempre raggiunto i propri obiettivi.

Andrea Doi