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NANDO: un nuovo modo di smaltire i rifiuti

ReLearn, startup innovativa nata nel torinese, si è posta un obiettivo non da poco: trasformare il modo in cui le aziende e i comuni gestiscono i rifiuti, il tutto grazie a NANDO, un sensore plug-and-play avanzato. Fondata con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, ReLearn offre soluzioni all’avanguardia per monitorare e analizzare i rifiuti prodotti. Ma vediamo come funziona…
NANDO, al momento il principale progetto di ReLearn, è progettato per essere installato facilmente sugli attuali cestini dei rifiuti. Questo sensore raccoglie dati precisi sulla quantità e la qualità dei rifiuti giornalieri, calcolando il tasso di riciclo e fornendo report dettagliati sulla sostenibilità. Attraverso un sistema di riconoscimento delle immagini, l’AI di NANDO identifica i rifiuti, permettendo di migliorare la differenziazione e sensibilizzare la comunità sull’importanza del corretto smaltimento. Per attivarlo gli operatori devono semplicemente scattare una foto all’interno del cestino prima di svuotarlo. NANDO riconosce dunque i rifiuti e, tramite analisi predittiva, fornisce tutti i dati necessari, che vengono visualizzati attraverso una dashboard intuitiva. Questa dashboard mostra il peso, la quantità e la qualità dei rifiuti, il livello di riempimento dei cassonetti, il tasso di riciclaggio, l’analisi merceologica e le emissioni di CO2.
Grazie a NANDO diventa inoltre possibile per le aziende redigere rapporti di sostenibilità più rigorosi e coinvolgenti, utilizzando strategie di gamification per sensibilizzare i propri stakeholder. Le grandi corporate, con sedi distribuite su più piani o edifici, infatti possono facilmente organizzare challenge a squadre tra i dipendenti, con premi sostenibili in palio. Questo approccio non solo motiva i dipendenti, ma li educa anche a una gestione più consapevole dei rifiuti. Non a caso tra i clienti di ReLearn vi sono nomi prestigiosi come Lavazza, Aeroporti di Roma, Dussmann e Deloitte, che hanno adottato questa tecnologia per migliorare la loro gestione dei rifiuti.
L’idea alla base di NANDO risale al 2019, quando ReLearn partecipò alla Call for Ideas di GoBeyond, la piattaforma di innovazione responsabile di Sisal, arrivando tra i finalisti. Oggi, NANDO è attivo in 40 aziende e Sisal stessa ha installato questa tecnologia nelle proprie sedi di Milano e Roma. Il nome NANDO invece ha origini ben più remote: si ispira infatti a Ferdinando II di Borbone, che nel 1832 per primopropose la differenziazione degli scarti manifatturieri per tipologia. ReLearn è nata poi nel 2021 a Torino grazie all’iniziativa di cinque giovani ingegneri ed è riuscita a sviluppare questa tecnologia con la missione di trasformare i rifiuti in una risorsa e sensibilizzare la cittadinanza. Come afferma infatti Fabrizio Custorella, co-founder e CFO di ReLearn: “Non puoi risolvere un problema se non lo misuri.”
Dopo due anni di sviluppo, ReLearn ha vinto l’European Social Innovation Prize – Horizon 22 dell’Unione Europea e ha partecipato ai percorsi di accelerazione di B4i – Bocconi for Innovation e ZERO, l’acceleratore cleantech di CDP. Recentemente, ReLearn ha chiuso un nuovo round di investimento da 1 milione di euro con la partecipazione di CDP Venture Capital Sgr, LA4G – Luiss Alumni for Growth, Rigel Ventures, Club degli Investitori, LVenture Group, Feel Venture e Sensible Capital. Oggi, ReLearn è presente in circa 40 aziende corporate distribuite in 35 città italiane e in sette paesi europei: Regno Unito, Danimarca, Belgio, Spagna, Irlanda e Germania.