Inchiesta

La sfida di Gastameco

Chi avrebbe mai investito nove milioni di euro a Porta Palazzo per proporre cibi qualificati, attirando artisti musicisti, sviluppando coworking e fornendo centinaia di posti letto a 25 euro a notte?

E’ la scommessa portata avanti da Gastameco (Gruppo Finde della Holding Denegri) che ha in avviato i lavori per un importante progetto che prevede la costituzione di un social hub con radio, ristorante, laboratori, sala di registrazione e 300 posti letto a condizioni economiche vantaggiose a Porta Palazzo, nel cuore popolare di Torino, nell’ex caserma dei Pompieri abbandonata da oltre 20 anni. Una cosa mai vista tanto più in quello che è conosciuto come il mercato scoperto più grande d’Europa e zona fortemente multietnica. Un progetto che comporta l’assunzione di un centinaio di persone.

Gastameco, società impegnata nel cosiddetto “impact investing”, non è nuova a questi interventi che, attraverso la realizzazione di grandi ostelli, residenze per studenti, pensionati puntano a riqualificare e migliorare il quadro sociale e ambientale.

Andrea Cavanna, AD di Gastameco, ricorda come questa proposta di alberghi economici, con ampia offerta di camere, rientri nel progetto “Combo Hostel”. Un’idea originale che, partendo proprio da Torino, intende estendersi in breve ad altre realtà nazionali come Milano, Verona, Venezia, Bologna, Firenze fino a Roma.

Si tratta di alberghi che non sono solo low cost (25 euro a notte) ma che rappresentano spazi aperti alla città in cui musica, arte, cultura la fanno da padrona. Una sfida che può dire e dare molto nel rilancio di realtà come Porta Palazzo, rompendo quella sorta di barriera che la divide dal Quadrilatero, aprendola così agli ordinari flussi turistici.

La filosofia del nuovo social hub, per il quale sono in avvio i lavori, punta molto su eventi musicali, food e collaborazioni con le eccellenze presenti in zona. Sul primo punto è in preparazione un ricco cartellone che prevede un centinaio di iniziative e concerti, con la collaborazione di realtà consolidate come “Club to Club”. I concerti e le performance artistiche si terranno nel salone a piano terra e negli spazi esterni, ribadendo la volontà di apertura alla città e al dialogo tra culture diverse. Fattori alla base di questo importante progetto, che prevede anche degli spazi per il coworking.

Sul fronte gastronomico l’attenzione alla sostenibilità, ribadita da Andrea Cavanna, viene ulteriormente sancita dalla collaborazione con Slow Food e con altre eccellenze presenti in zona.

I menù proposti nell’hub saranno curati proprio dalla realtà fondata da Carlo Petrini partendo dai prodotti presenti al mercato.

Una filosofia che ha imposto un nuovo modo di vedere eticamente il cibo a cui i Combo Hostel intendono aprirsi e adeguarsi considerando anche il discorso di apertura multiculturale in un mix di cibi, suoni, culture.

E sono già in agenda importanti sviluppi in combinazione con eventi come il Salone del Gusto che proprio nella sua versione “diffusa” sul territorio cittadino ha incontrato un grandissimo successo.

Una Torino che guarda al turismo può imporsi solo sposando quelle logiche innovative che partendo anche dalla tavola e dalla formulazione dei locali sappia coinvolgere e animare il senso del gusto del dialogo e dell’ospitalità senza rinnegare ma anzi esaltando un prezioso patrimonio di tradizioni a partire da quelle culinarie.

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